Come scegliere e raccogliere le Canne
La materia prima ce la da madre natura e si chiama in termini scientifici “Arundo donax” meglio nota come canna comune. È presente in tutto l’areale mediterraneo e di conseguenza non avremo eccessive difficoltà nel suo reperimento. Ovviamente come tutti gli strumenti musicali, dobbiamo fare una scelta molto severa dei materiali in quanto ogni canna sarà uguale solo a se stessa e a nessun’altra. Detto questo è facile capire come sarà difficile approssimare le misure su un cilindro imperfetto e sempre diverso.
Prima di spiegare i criteri di scelta della canna, vorrei premettere che un friscalettu possiamo anche costruirlo con canne bruciate, marce, ancora verdi e chi ne ha più ne metta; quello che cambierà sarà la durata del friscalettu stesso. Infatti solo con un buon materiale si può ottenere uno strumento ottimo e duraturo. I criteri che esporrò a seguire, saranno attuati per quei friscaletti che dovranno essere duraturi nel tempo e quindi non andranno in contro a diminuzione di volume e quindi a precoce stonatura e\o spaccature più o meno gravi.
Anche quando le nostre zone sono ricche di canneti, non è detto che siano tutti idonei per la costruzione di friscaletti. Per la raccolta, dobbiamo selezionare un luogo asciutto ed esposto a nord, e non vicino a fiumi (anche se li troveremo molte più canne). Una canna nata e cresciuta in condizioni di scarsissima umidità del terreno, avrà le fibre molto più piccole e fitte, in altri termini avrà una “grana” più fine. Se invece eseguiremo la nostra raccolta in un canneto nelle vicinanze del mare o di un fiume, possiamo subito notare che la canna avrà una grana più grossolana. Una grana eccessiva aumenta proporzionalmente la fibrosità, che se è troppo elevata ci darà una elevata probabilità di sfilacciare la “pelle” dei friscaletti durante la futura lavorazione. Quindi per la giusta grana e la conseguente fibrosità, dovremo prediligere quei terreni asciutti e anche esposti a nord dove prenderanno meno sole e quindi meno calore.
Un altro parametro fondamentale per costruire friscaletti di qualità superiore è il periodo di raccolta che in Sicilia corrisponde con la fine di gennaio e l’inizio di febbraio con la luna che deve assolutamente essere calante in modo da avere tra le fibre delle canne meno linfa possibile.
Dopo che abbiamo accuratamente selezionato il luogo ideale e aver atteso il periodo migliore, possiamo finalmente iniziare la raccolta. Arrivati sul campo però, le canne, per essere idonee devono passare un ulteriore selezione. A occhio, aiutandoci con l’esperienza, dobbiamo prendere le canne con le pareti più spesse (circa 3mm) e che abbiano il cannolo non troppo corto, altrimenti sarebbe inutilizzabile. Per chi non ha esperienza, basta recidere alla base una canna per rendersi conto che è troppo sottile per diventare un buon friscalettu. Mai lasciare una canna tagliata a un metro da terra, ma tagliarla sempre radente al suolo. Il diametro preferibilmente deve essere massimo di 2,2 cm o anche superiore per friscaletti di tonalità più basse. C’è da dire che anche con canne più grosse di 2,2 centimetri, è possibile accordare friscaletti in do, ma con delle particolari modifiche. Dopo che abbiamo raccolto la quantità di canne desiderata, sul posto (se non vogliamo sporcare troppo a casa) iniziamo a pulirle grossolanamente levando le foglie secche e le cime che saranno troppo sottili e quindi inutilizzabili. Fatto ciò abbiamo finito, e ora non resta che far stagionare le canne per due o più anni in un luogo asciutto e riparato dal sole. Sconsiglio assolutamente utilizzare il forno a microonde, in quanto le fibre non hanno il tempo per assestarsi durante l’evaporazione istantanea (direi anche violenta) dei liquidi linfatici. Nel tempo lo strumento potrebbe non avere un’accordatura stabile e quindi potrebbe scordarsi dopo qualche mese o settimana. La stabilità dell’accordatura ce la da solo una canna ben stagionata dal lento scorrere del tempo, ciò non toglie che per iniziare ad esercitarci sulla costruzione possiamo prendere un qualsiasi pezzo di canna anche in un periodo fuori quello preindicato, e certamente senza aspettare due lunghi anni per le prime prove.
Oppure, potremmo ascoltare la sonorità delle canne facendole sbattere su un tavolo duro, ma per questa metodologia d’indagine ci vuole l’orecchio di un vero liutaio.
Oltre alla metodologia sopra descritta per la raccolta delle canne, sarebbe ottimo trovare una casa abbandonata o in via di restauro con il tetto fatto di canne. In questo modo non si parla più di una stagionatura di soli due anni, ma dato che l'incannicciatura si usava nelle case antiche, si potrebbe parlare di secoli di stagionatura. Oltre ad avere una canna ultra stagionata, sicuramente avremo anche una estetica particolare in quanto al colore che sarà più giallo scuro e in alcuni casi anche marrone. Anche in questo caso è importante una scrupolosa selezione (oltre anche ad una meticolosa pulizia), in quanto la maggior parte delle canne potrà essere marcia, spaccata, troppo fragile, ecc.
Prima di spiegare i criteri di scelta della canna, vorrei premettere che un friscalettu possiamo anche costruirlo con canne bruciate, marce, ancora verdi e chi ne ha più ne metta; quello che cambierà sarà la durata del friscalettu stesso. Infatti solo con un buon materiale si può ottenere uno strumento ottimo e duraturo. I criteri che esporrò a seguire, saranno attuati per quei friscaletti che dovranno essere duraturi nel tempo e quindi non andranno in contro a diminuzione di volume e quindi a precoce stonatura e\o spaccature più o meno gravi.
Anche quando le nostre zone sono ricche di canneti, non è detto che siano tutti idonei per la costruzione di friscaletti. Per la raccolta, dobbiamo selezionare un luogo asciutto ed esposto a nord, e non vicino a fiumi (anche se li troveremo molte più canne). Una canna nata e cresciuta in condizioni di scarsissima umidità del terreno, avrà le fibre molto più piccole e fitte, in altri termini avrà una “grana” più fine. Se invece eseguiremo la nostra raccolta in un canneto nelle vicinanze del mare o di un fiume, possiamo subito notare che la canna avrà una grana più grossolana. Una grana eccessiva aumenta proporzionalmente la fibrosità, che se è troppo elevata ci darà una elevata probabilità di sfilacciare la “pelle” dei friscaletti durante la futura lavorazione. Quindi per la giusta grana e la conseguente fibrosità, dovremo prediligere quei terreni asciutti e anche esposti a nord dove prenderanno meno sole e quindi meno calore.
Un altro parametro fondamentale per costruire friscaletti di qualità superiore è il periodo di raccolta che in Sicilia corrisponde con la fine di gennaio e l’inizio di febbraio con la luna che deve assolutamente essere calante in modo da avere tra le fibre delle canne meno linfa possibile.
Dopo che abbiamo accuratamente selezionato il luogo ideale e aver atteso il periodo migliore, possiamo finalmente iniziare la raccolta. Arrivati sul campo però, le canne, per essere idonee devono passare un ulteriore selezione. A occhio, aiutandoci con l’esperienza, dobbiamo prendere le canne con le pareti più spesse (circa 3mm) e che abbiano il cannolo non troppo corto, altrimenti sarebbe inutilizzabile. Per chi non ha esperienza, basta recidere alla base una canna per rendersi conto che è troppo sottile per diventare un buon friscalettu. Mai lasciare una canna tagliata a un metro da terra, ma tagliarla sempre radente al suolo. Il diametro preferibilmente deve essere massimo di 2,2 cm o anche superiore per friscaletti di tonalità più basse. C’è da dire che anche con canne più grosse di 2,2 centimetri, è possibile accordare friscaletti in do, ma con delle particolari modifiche. Dopo che abbiamo raccolto la quantità di canne desiderata, sul posto (se non vogliamo sporcare troppo a casa) iniziamo a pulirle grossolanamente levando le foglie secche e le cime che saranno troppo sottili e quindi inutilizzabili. Fatto ciò abbiamo finito, e ora non resta che far stagionare le canne per due o più anni in un luogo asciutto e riparato dal sole. Sconsiglio assolutamente utilizzare il forno a microonde, in quanto le fibre non hanno il tempo per assestarsi durante l’evaporazione istantanea (direi anche violenta) dei liquidi linfatici. Nel tempo lo strumento potrebbe non avere un’accordatura stabile e quindi potrebbe scordarsi dopo qualche mese o settimana. La stabilità dell’accordatura ce la da solo una canna ben stagionata dal lento scorrere del tempo, ciò non toglie che per iniziare ad esercitarci sulla costruzione possiamo prendere un qualsiasi pezzo di canna anche in un periodo fuori quello preindicato, e certamente senza aspettare due lunghi anni per le prime prove.
Oppure, potremmo ascoltare la sonorità delle canne facendole sbattere su un tavolo duro, ma per questa metodologia d’indagine ci vuole l’orecchio di un vero liutaio.
Oltre alla metodologia sopra descritta per la raccolta delle canne, sarebbe ottimo trovare una casa abbandonata o in via di restauro con il tetto fatto di canne. In questo modo non si parla più di una stagionatura di soli due anni, ma dato che l'incannicciatura si usava nelle case antiche, si potrebbe parlare di secoli di stagionatura. Oltre ad avere una canna ultra stagionata, sicuramente avremo anche una estetica particolare in quanto al colore che sarà più giallo scuro e in alcuni casi anche marrone. Anche in questo caso è importante una scrupolosa selezione (oltre anche ad una meticolosa pulizia), in quanto la maggior parte delle canne potrà essere marcia, spaccata, troppo fragile, ecc.