Accordare un Friscalettu
Nascendo circa tre millenni fa, come prima spiegato, il friscaletto non aveva la necessità di essere accordato. Avendo oggi la possibilità di affiancare il friscaletto ad altri strumenti popolari e non, siamo obbligati ad accordarlo per poter essere accompagnato da strumenti nativamente accordati come la fisarmonica, pianoforte, marranzano ecc.
Molti costruttori sono scettici riguardo le capacità dei moderni accordatori digitali e perciò preferiscono utilizzare i vecchi metodi ad orecchio nonché di clonare l’accordatura di strumenti già accordati. Sarà forse un problema generazionale, legato all’avvento delle nuove tecnologie, o un problema di apertura mentale, se non altro, è sicuramente vero che i moderni accordatori digitali siano assolutamente validi se saputi utilizzare. È anche vero però che introdurre la tecnologia in un contesto di tradizione ed artigianato quale la costruzione dei friscaletti, da un po’ di “stonature” per cosi dire. Esclusa questa motivazione etica sul non utilizzare queste moderne tecnologie, io consiglio al contrario, di utilizzarle, specialmente chi non ha un orecchio ben allenato capace di accordare da altri strumenti.
Il discorso dell’accordatura però è sempre relativo perché dipende soprattutto dal fiato che emettiamo. Accordando uno strumento con il nostro fiato, è possibile che lo stesso strumento in mano ad una persona con un fiato di intensità diverso dal nostro, sia del tutto calante o crescente. Quindi in realtà è vero che lo strumento lo dobbiamo accordare, ma è anche vero che l’accordatura finale la diamo noi mentre suoniamo, dosando bene la forza del nostro soffio. Da qui si deduce che se il nostro strumento finito ed accordato non risulta perfettamente intonato in qualche nota, possiamo correggerlo noi stessi (sempre in relazione all’entità della stonatura) durante le esecuzioni calibrando bene il nostro fiato; di certo non possiamo pensare di correggere una nota stonata di mezzo tono. Questo è un grandissimo vantaggio per i costruttori di friscalettu, che invece non hanno ad esempio i costruttori di doppi flauti, ed 'è facile capire il perché.
Molti costruttori sono scettici riguardo le capacità dei moderni accordatori digitali e perciò preferiscono utilizzare i vecchi metodi ad orecchio nonché di clonare l’accordatura di strumenti già accordati. Sarà forse un problema generazionale, legato all’avvento delle nuove tecnologie, o un problema di apertura mentale, se non altro, è sicuramente vero che i moderni accordatori digitali siano assolutamente validi se saputi utilizzare. È anche vero però che introdurre la tecnologia in un contesto di tradizione ed artigianato quale la costruzione dei friscaletti, da un po’ di “stonature” per cosi dire. Esclusa questa motivazione etica sul non utilizzare queste moderne tecnologie, io consiglio al contrario, di utilizzarle, specialmente chi non ha un orecchio ben allenato capace di accordare da altri strumenti.
Il discorso dell’accordatura però è sempre relativo perché dipende soprattutto dal fiato che emettiamo. Accordando uno strumento con il nostro fiato, è possibile che lo stesso strumento in mano ad una persona con un fiato di intensità diverso dal nostro, sia del tutto calante o crescente. Quindi in realtà è vero che lo strumento lo dobbiamo accordare, ma è anche vero che l’accordatura finale la diamo noi mentre suoniamo, dosando bene la forza del nostro soffio. Da qui si deduce che se il nostro strumento finito ed accordato non risulta perfettamente intonato in qualche nota, possiamo correggerlo noi stessi (sempre in relazione all’entità della stonatura) durante le esecuzioni calibrando bene il nostro fiato; di certo non possiamo pensare di correggere una nota stonata di mezzo tono. Questo è un grandissimo vantaggio per i costruttori di friscalettu, che invece non hanno ad esempio i costruttori di doppi flauti, ed 'è facile capire il perché.