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Il laboratorio

Si può costruire un friscalettu solamente con un coltello ben affilato e la maestria di mani esperte. Questa tecnica ancestrale, è tanto valida quanto poco veloce per chi non ha una grande manualità. I pochi strumenti che ho, oltre al coltello e le mie mani, servono solo per aiutare, velocizzare e perfezionare il procedimento di costruzione dei friscaletti.

Da questi presupposti, nasce sul soffitto di casa un piccolo spazio adibito a laboratorio nel quale rifinisco tutti i miei strumenti. Infatti la maggior parte del lavoro lo faccio in campagna, magari seduto sotto un albero di fico, dove con il coltellino abbozzo solamente lo scheletro degli strumenti. Una volta costruito lo scheletro (che sarebbe un friscalettu senza tappo ma già con la finestrella e i segni dei fori) vado a casa nel mio piccolo laboratorio, per procedere a tutti quei passaggi in cui si necessita di una precisione chirurgica, come la formazione del tappo, rifinire il canale dalla bozza precedentemente fatta in campagna, rifinire lo scivolo se necessario, l’accordatura e la regolazione del timbro (queste ultime due sono le parti più delicate). Nel mio laboratorio dispongo di un tornio da legno per modellare i tappi qualora li dovessi “estrapolare” da tronchi molto grossi e non da rami più piccoli. Lo stesso tornio lo utilizzo per costruire zampogne a paro e friscaletti in legno; è possibile infatti costruire friscaletti interamente in legno in base alla richiesta e alla disponibilità dello stesso (quercia, ulivo, ciliegio, noce, loto, pero, melo, fico, sorbo, nespolo, erica, ecc.). Una sega a nastro per tagliare i tronchi e prepararli al tornio. Sul banco di lavoro non mancano coltellini, seghe a mano, sgorbie, raspe, lime e carta vetrata di varia misura. 

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